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San Lazzaro passato e presente

San Lazzaro di Savena

In provincia di Bologna, San Lazzaro di Savena  è fra i comuni più popolosi dell'interland bolognese con quasi 30,000 abitanti dislocati fra San Lazzaro e le frazioni che il Comune comprende: Ponticella,  Croara,  Paleotto, mura San Carlo, Pulce, Cicogna, Farneto,  Castel de Britti,  Borgatella Caselle, Villaggio Martino, Idice,  Colunga Campana.
San Lazzaro si apre sul fiume Savena nel punto in cui il fiume incontra il torrente Idice e rappresenta una vivace ed importante realtà industriale e artigianale che dagli anni 70 in poi è stata il motore della crescente urbanizzazione delle zone circostanti, come testimoniato dalle tante piccole frazioni che lo compongono e si dispiegano lungo le valli che seguono il corso dei fiumi.

La storia di questo territorio viene da lontano, abbiamo notizie di insediamenti che interessano San Lazzaro a partire dal Paleolitico, durante l'età del bronzo e come territorio interessato dallo sviluppo della civiltà Villanoviana.

Il suo nome è in parte mutuato dal fiume che l'attraversa, il Savena,  in parte si deve alla realizzazione di un lazzaretto che fra il XII e il XIII secolo venne edificato appena fuori città, come in uso in quel periodo per evitare il diffondersi delle patologie infettive. Il centro abitato si trasformò in un centro autonomo in età napoleonica intorno al 1810 per poi passare sotto il controllo di Bologna e tornare nel giro di pochi anni nel 1827 alla propria autonomia.

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Teatro di scontri e dolorosi avvenimenti nel periodo della Resistenza, l'attuale San Lazzaro di Savena ha rappresentato un centro vitale nell'organizzazione della Resistenza, un periodo che questo Comune ricorda con monumenti a memoria dei caduti e lapidi intitolate ai partigiani.  Un impegno quello della memoria portato avanti con grande serietà ed impegno nelle iniziative e nel progetto 'monumenti che parlano' promosso dall'Ufficio Nuove Istituzioni Museali del Comune di Bologna che realizza un collegamento virtuale fra tutti i sacrari Bolognesi consentendo l'accesso alle liste di tutti coloro caduti vittime del nazifascismo.


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